Decine di pendolari sono rimasti bloccati sul treno interregionale Foligno-Firenze,da una prima ricostruzione sommaria dei fatti sembra che alla stazione di Figline Valdarno molti passeggeri siano entrati in alcune delle carrozze del convoglio e non accortesi di un piccolo avviso posto solo ad un lato delle medesime che indicava “come fuori servizio” hanno utilizzato la linea. Nessuno dei pendolari pensava che tale avviso fosse attuale poiché i due vagoni utilizzati avevano le portiere aperte. Durante il tragitto il treno, tra le numerose proteste dei passeggeri, non si è fermato alle stazioni previste, proseguendo fino alla stazione di Santa Maria Novella secondo l'orario previsto. I pendolari rimasti bloccati nei convogli hanno avvisato il 113 e la Polfer la quale è intervenuta liberando i passeggeri. Una vicenda incredibile e paradossale che evidenzia come i servizi di Trenitalia funzionino alla “perfezione” così come la sorveglianza e la stessa comunicazione. Da chiarire è come mai le due carrozze “interdette” ai passeggeri fossero aperte: casualità, superficialità o approssimazione? Numerose sono stati i disagi e le proteste nonché i disservizi che i malcapitati pendolari hanno dovuto subire.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali di Rifondazione Comunista in riferimento ai viaggiatori sequestrati e stipati come sardine sul treno interregionale Foligno-Firenze, ennesimo caso di disservizio prodotto da Trenitalia, nel ritenere inammissibile quanto accaduto nella giornata di lunedì 12 settembre sul treno delle 5,15 partito da Foligno e fermatosi alla stazione di Figline Valdarno dove in carrozze definite “interdette” per una probabile manutenzione hanno caricato i passeggeri bloccandoli fino alla Stazione di S. M. Novella chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire su quanto accaduto nel convoglio suddetto e sul “sequestro” avvenuto dei pendolari.
Altresì chiediamo di sapere come sia stato possibile che i pendolari siano potuti entrare in carrozze che dovevano rimanere interdette al pubblico e che secondo molte testimonianze si sarebbero aperte normalmente.
Infine chiediamo di sapere se la Provincia di Firenze unitamente alle Amministrazioni Comunali del Valdarno Fiorentino e la stessa Regione Toscana intendono accertare e perseguire tutte le responsabilità da parte di Trenitalia per la mala gestione dei convogli interregionali sempre più esposti a disfunzioni gestionali.

Andrea Calò
Lorenzo Verdi